Il progetto, inserito all’interno del “Piano nazionale per gli investimenti complementari al Piano nazionale di ripresa e resilienza”, prevede il Restauro e Consolidamento delle Mura Castellane di Fiordimonte.
Il primo insediamento del Castello di Fiordimonte risale ad inizio 1200; il castello raggiunge il suo massimo splendore nel XIV secolo, per poi cadere nel tempo in rovina, fino ad essere riscoperto nei decenni più recenti con l’edificazione e il restauro di diversi edifici a carattere civile situati all’interno del perimetro delle mura.
La crisi sismica del Centro Italia del 2016-2017 ha causato un consistente quadro fessurativo sulle mura castellane. I maggiori danni riguardano distacchi delle angolate, crolli e fuori piombo. Complici la scarsa qualità muraria e la tipologia a sacco con una malta scadente (in alcuni punti assente), tutta la cinta muraria ha subito dislocazioni puntuali degli elementi lapidei e dissesti diffusi.
Sono stati progettati numerosi interventi di rinforzo strutturale quali
– l’esecuzione di scuci-cuci impiegando una malta a base di calce naturale rispondente a quella esistente,
– la ricostruzione di parti di cinta muraria in cui i crolli interessano sviluppi planimetrici importanti che verranno ricostruite con una struttura muraria piena in pietra calcarea;
– saranno eseguite delle iniezioni di malta a base di calce al fine di sigillare le lesioni e ridurre i vuoti all’interno della muratura a sacco.
Dal punto di vista architettonico, laddove i tratti da ricostruire sono contenuti tra tratti murari intatti, la quota del muro da ricostruire viene dedotta partendo dai profili murari ancora esistenti. Quando invece la porzione da ricostruire non presenta nelle immediate vicinanze tratti murari intatti da prendere a riferimento, il progetto propone una linea sommitale della muratura coerente con lo sviluppo complessivo della cinta muraria.
Il progetto si completa con la realizzazione di un percorso pedonale alla base della cinta muraria, e con l’illuminazione architetturale delle mura.
