Recupero Museo Archeologico di Urbisaglia

LUOGO:
Urbisaglia
COMMITTENTE:
Comune di Urbisaglia
TIPOLOGIA:
Servizi
ANNO:
2018 – in corso
STATO:
Progetto Preliminare, Progetto Definitivo, Progetto Esecutivo
TEAM:
Claudio Tombolini, Cristiana Antonini, Michele Bonfigli, Federico Pisani, Milena Candria, Matteo Pascucci, Chiara Tamagnini, Giorgia Clerico

Il Museo archeologico statale di Urbisaglia, inaugurato nel 1996, è ospitato in un edificio storico ottocentesco collocato nel centro storico di Urbisaglia (MC), nei pressi del corso principale.

Concepito come struttura espositiva legata allo sviluppo della colonia romana di Urbs Salvia e del suo territorio, ospita materiali provenienti da scavi realizzati in epoca settecentesca e da indagini sistematiche più recenti.

L’edificio, risultando inagibile a seguito delle scosse avvenute a partire dal 2016 nel Centro Italia, è oggetto di una opera progettuale per il suo consolidamento statico. La proposta progettuale, abbina alle opere antisismiche una riqualificazione di carattere generale degli spazi.

Gli interventi strutturali sono di vario tipo: si procede alla sostituzione della copertura in legno, alla posa di strutture tirantate in acciaio per evitare il ribaltamento delle facciate, di cerchiature metalliche in corrispondenza dei solai di piano per irrigidirne la struttura, del consolidamento dei paramenti murari portanti con un’attenta opera di cuci e scuci.

Per ciò che riguarda invece le opere di ridisegno architettonico, data l’attuale conformazione e la necessità di ampliare l’area espositiva interna al museo, si provvederà alla sostituzione dell’orizzontamento esistente tra piano primo e copertura con uno nuovo di diversa morfologia. Nella fattispecie il vecchio solaio in latero-cemento sarà sostituito da una struttura più leggera composta da una porzione centrale costituita da travi IPE200 in acciaio e lamiera grecata.

Più in dettaglio, l’idea di progetto degli interni, prevede la sovrapposizione di elementi contemporanei (il soppalco in acciaio e vetro, la nuova proposta espositiva) ad elementi dall’alto valore storico (l’edificio vincolato, i reperti archeologici in esso ospitati), nell’ottica di stratificazione e sovrapposizione che il recupero dell’esistente porta con sé.